3 consigli utili per prendersi cura del giardino in preparazione della stagione invernale

Fa ancora piuttosto caldo e l’estate non è del tutto terminata, ma l’autunno è ormai alle porte e l’inverno, sebbene non vicinissimo, può costituire una minaccia alla buona tenuta e conservazione del nostro prato di casa. Per questo motivo servono una serie di attenzioni proprio ora per preparare il giardino ai climi più rigidi che verranno.
Non importa la dimensione del nostro prato erboso: grande o piccolo che sia, liberare l’erba e le aiuole da steli e foglie secche tipiche di questa stagione è un’operazione semplice ma fondamentale.
Non solo. Eseguendo questo lavoro per tempo si evita la decomposizione delle foglie, che renderebbe l’operazione più complicata.
Gli accorgimenti sono semplici: potare e rasare il terreno ed eventualmente prevedere una pacciamatura naturale quale copertura dopo aver concimato dove necessario.
È arrivato il momento di prendersi cura del giardino per garantirgli un inverno di protezione e sicurezza prima della prossima primavera.
Vediamo insieme quali sono i tre principali utili consigli che proprio non bisogna dimenticare di seguire nelle prime settimane di autunno.
Rimuovere il feltro dal prato
Foglie morte e radici, in particolare, sono le sostanze organiche che vanno a formare quello che comunemente è chiamato feltro e che viene prodotto naturalmente dal prato: un elemento importante da considerare quando si programma come preparare il giardino per l’inverno.
Intanto, il feltro non è sempre dannoso, molto dipende dalla quantità presente. Una sua moderata distribuzione rallenta l’evaporazione, creando la giusta umidità che protegge il suolo dalle alte temperature.
Di solito il feltro si decompone se il prato è stato adeguatamente curato. Se trascurato, invece, le cose cambiano, e si possono verificare alcune situazioni cui prestare attenzione.
Se il feltro si è accumulato eccessivamente, intanto, si potranno verificare fenomeni di asfissia e ingiallimenti dovuti ad uno scarso passaggio d’aria tra il terreno e l’atmosfera, ma anche da una scarsa permeabilità del terreno, che in questo modo non riceve le sostanze nutritive di cui avrebbe bisogno.
Se il prato si indebolisce, poi, si generano le condizioni perfette per gli attacchi parassitari causati da funghi o insetti.
Per queste ragioni la rimozione del feltro in eccesso permette un’arieggiatura che genera benefici e aiuta a contenere la formazione di muschi, licheni e muffe.
Ecco perché per non far ammalare il prato e per stimolarlo a crescere il feltro va rimosso, specie nella stagione che precede l’inverno.
Eliminare le foglie secche
Non c’è nulla di più importante, per preparare il giardino per l’inverno, di rimuovere le foglie secche che, in autunno, cadono copiose.
Se non si effettua questa operazione potrebbero esserci conseguenze serie sia sull’aspetto che sulla salute del prato.
Non si tratta soltanto di un problema estetico, ma anche strettamente legato alla salute del nostro giardino.
Se non bisogna aggiungere molto per comprendere come un prato totalmente ricoperto di foglie non rimosse risulti trasandato e poco curato, è interessante invece analizzare le cause che risultano dannose a tal punto da rovinare il tappeto erboso nel corso dell’inverno.
L’accumulo di uno spesso fogliame crea, in prima battuta, una sorta di copertura sotto la quale si formano le condizioni ottimali di umidità che, a loro volta, però, innescano più facilmente le infezioni da funghi.
Ma questo non è l’unico svantaggio: i raggi solari non riescono ad arrivare a toccare le lamine fogliari, nello stesso modo in cui, come visto prima, diventa impossibile se vi è troppo feltro. La fotosintesi non avviene adeguatamente e l’erba ingiallisce con il risultato che il prato si indebolisce.
Quando poi il “tappeto” di foglie marcisce, una condizione accelerata dalle piogge autunnali, la marcescenza diventa causa del proliferare di infezioni e ulteriori malattie.
Da ultimo, ma non per importanza, la massa di foglie sopra al prato riduce il drenaggio del terreno. E un terreno che drena male, in presenza di fenomeni di microclima umido, è soggetto ad un aumento dei ristagni che portano alla mancata ossigenazione regolare dell’apparato radicale, ad una predisposizione al marciume radicale e basale e alla conseguente perdita di elementi nutritivi per dilavamento.
Se non bastassero queste condizioni sfavorevoli, in primavera ciò che ancora fosse presente sul terreno ostacolerebbe il passaggio della luce e dell’ossigeno necessari, in un periodo essenziale per la crescita attiva.
È così che l’accurata rimozione delle foglie diventa fondamentale: un’operazione da eseguire più volte qualora si presentasse una caduta scalare nel nostro giardino.
Tagliare, idratare e concimare il prato
L’ultimo consiglio riguarda le operazioni di taglio e concimazione. Sicuramente bisognerà bagnare l’erba, se necessario, mantenendo la sua idratazione, ma ci sono alcuni aspetti che vanno considerati con maggior attenzione.
Con il calare delle temperature e della luce, il tappeto erboso rallenta la sua crescita, limitando l’assorbimento di azoto. Questo fenomeno inizia in autunno ma si intensifica in inverno.
Tale condizione fa sì che la pianta sposti le sue priorità dalla crescita dei germogli ad un accumulo delle sostanze di riserva, con l’obiettivo di resistere al freddo.
Ed è a questo punto che diventa necessario impiegare un fertilizzante ricco di azoto, possibilmente a lento rilascio, in modo da garantire alla pianta di assorbire solo quanto consentito dalla temperatura del terreno, progressivamente, poco per volta.
Il fertilizzante scelto dovrà contenere anche un alto titolo di potassio in modo da indurire la vegetazione facilitando l’accumulo delle sostanze di riserve nelle radici.
Per l’ultimo taglio, invece, esiste una regola precisa? In realtà è sufficiente eseguirlo quando le temperature stanno scendendo, durante il giorno, sotto i 13/15 gradi centigradi e sta per arrivare il freddo. Da evitare, in ogni caso, i periodi delle gelate notturne.
Il prato va poi comunque sempre tagliato se oltrepassa gli otto centimetri di altezza: una condizione non del tutto impossibile negli inverni miti e piovosi in cui la crescita prosegue anche da novembre a febbraio. Se ciò si verifica, sarà necessario attendere una giornata mite ed asciutta e durante le ore centrali del giorno effettuare comunque un taglio per riportare l’erba all’altezza ottimale.