Come irrigare il giardino: guida passo passo completa

Irrigare il giardino può sembrare piuttosto semplice, ma in realtà ci sono molte variabili da considerare.
Intanto molto dipende dal tipo di abitazione in cui viviamo e da quanto vogliamo automatizzare l’annaffiatura. Poi bisogna considerare le corrette quantità d’acqua e la stagionalità, tutta una serie di parametri che sono certamente intuitivi, ma che necessitano di qualche considerazione aggiuntiva.
Nella guida che segue proviamo a rispondere alle principali domande di chi ha deciso di occuparsi da solo del proprio giardino, sia in modo manuale sia affidandosi a tubi e diffusori semiautomatici o automatici, con un occhio di riguardo ai costi.
Quante volte si annaffia il giardino?
Il fabbisogno d’acqua del prato del nostro giardino, come facilmente intuibile, varia da stagione a stagione e da periodo a periodo all’interno della medesima stagione. Le variabili che possono influire sulla cadenza dell’innaffiatura sono molteplici: la stagionalità è probabilmente la principale, ma anche la siccità e il forte vento (che velocizza il tempo della disidratazione del manto erboso) fanno sì che il giardino abbia bisogno di più acqua. Nelle stagioni più fresche, al contrario, si può diminuire l’apporto idrico.
Quando le temperature non raggiungono picchi elevati e la pioggia contribuisce a mantenere irrorato il terreno, il consiglio è di innaffiare due o tre volte alla settimana.
In estate, invece, quando le alte temperature tendono a seccare l’erba, è necessario irrigare il prato ogni giorno. Naturalmente non tutti i terreni sono uguali: anche questo parametro fa sì che la cadenza di innaffiatura cambi: un terreno sabbioso, ad esempio, necessita di più acqua rispetto ad un terreno argilloso.
Il tempo di innaffiatura, in generale, varia molto a seconda di come si decide di bagnare il prato. Se il giardino è fornito di un sistema di irrigazione statico, anche manuale, è bene procedere con dieci minuti di annaffiature d’estate e la metà del tempo in primavera e autunno, mentre se si dispone di un impianto di irrigazione dinamico il tempo va quasi quadruplicato: 40 minuti in estate e 20 in primavera e in autunno.
Quando si inizia a bagnare il giardino?
Una volta che si è compresa la variabile della stagionalità, intesa in funzione delle necessità idriche di un prato che vuole essere tenuto in perfette condizioni, subentra la domanda successiva, ovvero: quando è meglio innaffiare il giardino?
Anche in questo caso non esiste una regola assoluta nella risposta, ma in primavera ed autunno è consigliabile, per varie ragioni, irrigare una o due ore prima del sorgere del sole.
Trattandosi di stagioni miti, non fredde, bagnare presto al mattino permette intanto all’acqua di penetrare totalmente nel terreno e raggiungere le radici senza la dispersione causata dall’evaporazione, seppur lieve. Inoltre, irrorare il prato nelle ore più calde, in questo periodo, alzerebbe ancora troppo la temperatura dell’acqua (i raggi del sole sono ancora caldi) con il rischio di rovinare l’erba con cui è a contatto, non essendo ancora stata del tutto assorbita. Elemento da non sottovalutare, infine, l’innaffiatura mattutina pulisce il prato dalla rugiada che si è formata durante la notte prevenendo il manifestarsi di infezioni fungine.
Nel tardo autunno prima dell’arrivo dell’inverno, o all’inizio della primavera, quando è ancora piuttosto usuale, specie nelle regioni del nord Italia, che il maltempo abbassi considerevolmente le temperature, innaffiare di prima mattina previene invece il rischio di gelate notturne che danneggerebbero inevitabilmente il prato.
In estate invece le cose cambiano: quando le temperature sono molto alte e il caldo si fa sentire, il consiglio è di annaffiare il giardino preferibilmente alla sera. Al contrario di quanto avviene in autunno o primavera, si riduce in questo modo quella che sarebbe una decisa evaporazione. Durante le ore più fresche l’acqua può così penetrare nel terreno e raggiungere le radici.
Quanto costa fare un impianto di irrigazione per giardino?
Quando si decide di installare in giardino un impianto di irrigazione, è necessario per prima cosa farsi un’idea del budget di cui si avrà bisogno, poiché il costo può variare molto a seconda della superficie da annaffiare e dal tipo di impianto che si vuole realizzare. Inoltre alcune zone possono richiedere più acqua di altre.
Se la necessità di ricorrere ad un impianto riguarda soltanto il prato, allora sono sufficienti dei diffusori (o teste)piuttosto comuni, con uno spruzzo uniforme sull’intera area. Ci sono però zone con presenza di arbusti o cespugli, allora bisognerà far ricorso all’utilizzo di prodotti diversi come i diffusori su più piani, che possano raggiungere altezze diverse.
In generale, quando si parla di costi, considerando un prato di casa medio grande, il valore complessivo di un impianto di irrigazione nuovo oscilla tra i 2.000 e i 4.000 euro inclusa l’installazione. Ci sono impianti con caratteristiche diverse e di produttori diversi ma mediamente il costo varia dai 10 ai 20 euro per metro quadrato a cui si deve aggiungere un costo di progettazione dell’ordine di grandezza di qualche centinaio di euro.
Nel costo di un impianto bisogna in generale tenere conto della dimensione della proprietà, se è tutta in piano o se è in leggero pendio, delle condizioni del terreno e della qualità dei componenti utilizzati, oltre ai costi di installazione e ai permessi eventuali da richiedere.
Più esteso sarà il prato e più materiali saranno necessari, non soltanto teste d’erogazione, ma anche tubi e scavi pertinenti.
Per diluire i costi di installazione è ipotizzabile iniziare con un modesto impianto di erogazione, in termini di superficie raggiungibile, e poi, poco alla volta, ampliarlo aggiungendo ulteriori componenti.
Quanta acqua bisogna dare al prato?
Dovendo stabilire quanta acqua fornire, mediamente, si può tenere conto che un metro quadro di prato necessita di un fabbisogno d’acqua giornaliero di circa 5 litri. Un fabbisogno giornaliero medio si riferisce al periodo estivo e che può facilmente aumentare nei periodi di siccità e caldo afoso o diminuire nei periodi piovosi o con minore caldo.
Per irrigare un giardino con 100 metri quadrati di prato servono, in media, 500 litri di acqua al giorno, ma in certe regioni del sud, o anche al nord durante le estati particolarmente torride, si arriva tranquillamente a utilizzare anche 7 litri d’acqua al giorno. Se sono presenti altre colture, poi, oltre all’erba, il fabbisogno d’acqua è ancora maggiore.
Irrigare il giardino infatti significa spesso provvedere anche alla cura di arbusti e siepi. I primi possono necessitare anche di 8 litri di acqua ogni giorno quando sono giovani raddoppiando il fabbisogno quando sono già sviluppati. Le siepi appena messe a dimora necessitano invece di 4 litri d’acqua al giorno per ogni metro lineare, mentre anche in questo caso il fabbisogno raddoppia per quelle già sviluppate.
Di conseguenza, a meno che il nostro giardino sia esclusivamente costituito da un prato, il fabbisogno di acqua in estate diventa considerevole, ma decresce molto in primavera e in autunno, fino ad arrivare al massimo a 2 litri per il tappeto erboso e non oltre i 4 litri per arbusti e siepi durante la primavera e l’autunno.