Come scegliere, fissare e tagliare il telo per pacciamare adatto al tuo orto

Il telo per pacciamare è probabilmente lo strumento più utilizzato contro la crescita delle erbacce nell’orto, ma anche nel giardino, specie vicino alle reti di recinzione, in quelle zone di prato più difficili da raggiungere anche al taglio dell’erba. Con il suo utilizzo si ottengono benefici piuttosto intuitivi, ma anche altri meno evidenti, come ad esempio l’efficacia nel contribuire alla regolazione termica del terreno.
Per pacciamare si possono usare diversi materiali, e non soltanto i teli in tessuto sintetico. Esistono pacciamature naturali (paglia, cortecce, pietrame), ma la scelta maggiormente gettonata da chi si prende cura di un orto o di un giardino è quella del telo.
Vediamo insieme, in questa pratica guida, come posare a regola d’arte un telo da pacciamatura che si può trovare facilmente in commercio, venduto in rotoli, o in porzioni di essi, ad un prezzo variabile a seconda del materiale con cui è realizzato. Sul mercato si trovano diverse larghezze che vanno da circa 50 centimetri fino ai 5 metri con i rotoli che possono raggiungere i 100 metri di lunghezza. Mediamente il costo si aggira intorno ai 50 centesimi al metro quadrato per i teli con righe di demarcazione e circa 20-30 centesimi al metro quadrato per i teli più leggeri e non demarcati. Può anche essere venduto, quando le dimensioni sono più contenute, e il tessuto più leggero, piegato all’interno di confezioni da dispiegare.
A cosa serve pacciamare?
La pacciamatura è una tecnica utile per far crescere al meglio le piante, in orto come in giardino. Pacciamare significa ricoprire il suolo libero, come avviene in natura per mezzo di foglie o ghiaie, attorno alle colture.
Il materiale da pacciamatura può essere naturale o sintetico, ma in qualsiasi caso l’obiettivo che si vuole ottenere è quello di non permettere alla luce di arrivare al suolo. Così facendo si impedisce lo sviluppo e la proliferazione delle piante infestanti e si interviene sui naturali meccanismi di competizione tra queste ultime e le specie coltivate. Anche per questo motivo il telo pacciamante prende, in alcuni casi, il nome di telo antiradice o telo anti erbacce. Con la pacciamatura, poi, in certa misura, è possibile preservare le riserve idriche del suolo, poiché riduce l’evaporazione d’acqua dal terreno, fungendo da barriera fisica alla dispersione del vapore nei mesi più caldi.
Anche nei mesi più freddi, tuttavia,la pacciamatura produce effetti benefici.
La copertura del suolo, naturale o artificiale che sia, funziona da isolante termico e permette al terreno di conservare una temperatura superiore a quella esterna, a giovamento delle radici delle colture presenti. E con la pioggia? A prima vista potrebbe sembrare uno svantaggio per l’irrigazione del suolo, ma in realtà i teli da pacciamatura sono traspiranti e il vantaggio che offrono è quello di assorbire l’acqua prevenendo però i fenomeni corrosivi. Il materiale con cui è realizzato il telo può essere anche biodegradabile: in questo caso il telo biodegradabile non costituirà un problema per l’ambiente per il suo smaltimento a lungo termine.
Quando prepararsi alla pacciamatura?
Come visto, il telo per pacciamatura orto è particolarmente versatile in più di una situazione. Ma qual è il periodo migliore per la sua posa in campo o in giardino? Pur non essendoci una regola fissa, ci sono in effetti dei momenti dell’anno nei quali è maggiormente consigliata ed in particolare sono due: ad inizio primavera e in autunno, in preparazione dell’inverno.
Nel primo caso, soprattutto in orticoltura, prepararsi alla pacciamatura coincide con la preparazione del terreno: una volta fresato e pronto per la semina, o la messa a dimora di piantine che dovranno poi dar vita all’orto, è il momento ideale per stendere anche il telo. Non c’è erba, perché è stata tutta eliminata, e il terreno si presta particolarmente all’operazione. Anche nel caso in cui si vogliano delimitare i bordi di un giardino, a ridosso della rete di recinzione, per contenere la crescita delle erbacce, il momento che precede l’esplosione vegetativa risulta essere quello maggiormente strategico.
Appena prima dell’inverno, invece, posare la pacciamatura significa contribuire a regolare la temperatura del terreno.
Qualunque sia la stagione scelta, al fine di ottenere una buona posa, prima di stendere il telo sarà necessario preparare l’area da coprire e bisognerà pulire il terreno, eliminando pietre ed eventuali erbacce in primavera. In inverno, specie se il terreno resterà coperto sino alla primavera successiva per poi essere coltivato, si dovrà prima effettuare la concimazione, pareggiandolo al contempo se necessario.
Come forare correttamente il telo da pacciamatura?
Una volta preparato adeguatamente il terreno, la posa del tessuto pacciamante entra nel vivo. La prima operazione da effettuare è la foratura, che consente il fissaggio del telo al terreno. Per farlo è sufficiente acquistare dei picchetti, sulla falsariga di quelli utilizzati per l’ancoraggio delle tende da campeggio, che si trovano in vendita, zincati, oppure è possibile realizzarli per proprio conto utilizzando del filo di ferro con il diametro di almeno 2 millimetri, di lunghezza di circa 20 centimetri.
Con quest’ultimo si possono creare dei “ganci”, piegando il ferro con una tenaglia a formare una “U”, che andranno quindi a forare facilmente il telo pacciamante.
Come fissare il telo pacciamatura?
Utilizzando i ganci descritti in precedenza, che possono anche avere la forma di picchetti zincati lunghi e dritti, con un’ansa a “U” solo nella parte superiore, e con una sezione superiore ai 2 millimetri, si può fissare il telo per pacciamatura in modo che resti aderente al terreno e che, soprattutto, sia in grado di resistere ad eventuali sollecitazioni provocate ad esempio dal vento o al calpestio.
I ganci, o picchetti, sono da infilare sotto terra lungo tutto il perimetro del telo, ad una distanza variabile a seconda delle situazioni, che oscilla tra i 20 e i 50 centimetri. Il telo si fora direttamente con il gancio e quindi si “pianta” nel terreno alla distanza prestabilita, con l’ausilio di un martelletto oppure, se il terreno non è particolarmente duro, anche soltanto con una leggera pressione delle mani.
Come tagliare il telo per pacciamatura?
Il telo per pacciamatura va tagliato prevalentemente in due situazioni. La prima, quando si acquista, poiché a parte casi particolari, per un orto domestico non servono lunghezze eccessive. Quindi va dimensionato direttamente in negozio, da parte del venditore, per ottenere la metratura richiesta.
Una volta in campo, poi, andrà tagliato per ricavare aperture (fori) nei quali mettere a dimora le piante o gli ortaggi.
La maggior parte dei teli da pacciamatura presenta linee di demarcazione ben evidenti, a formare quadrati solitamente con la dimensione di 15 centimetri per lato. Le linee permettono di eseguire un taglio corretto, ma anche di poter ricavare fori equidistanti e facilmente ottenibili con l’ausilio di un paio di forbici o di un taglierino. In alternativa, in commercio esiste anche uno strumento, il bucatelo, che può aiutare a forare in corrispondenza dei punti desiderati con estrema facilità senza l’ausilio di cutter o forbici.