3 consigli per preparare il cemento per una recinzione duratura e resistente

Il cemento per recinzioni più indicato? È probabilmente quello Portland più comune. Ma realizzare un calcestruzzo adatto a contenere un paletto per recinzioni è un’operazione non semplicissima che richiede particolare cura per un neofita.
Recintare fai da te con cemento comporta molto lavoro e attenzioni specifiche e molto spesso anche il possesso di attrezzature non sempre a disposizione di un hobbista.
Nell’articolo che segue vediamo i 3 principali consigli per affrontare da soli l’installazione di una recinzione con cemento e, perché no, qualche suggerimento su un’alternativa migliore.
1. Scelta del cemento: quali caratteristiche considerare
Il cemento viene utilizzato in edilizia per la preparazione delle malte e dei calcestruzzi. Ne esistono tantissime tipologie, con caratteristiche diverse e regolate da specifiche normative.
Se però sei un hobbista e hai la necessità di costruire una recinzione, è del tutto inutile che ti sobbarchi l’onere di studiare complicatissimi manuali e comprendere calcoli strutturali astrusi, diversamente necessari quando si devono costruire case o altre strutture e appannaggio di esperti e tecnici preposti.
Per una recinzione ti basta sapere, in modo piuttosto empirico, che il cemento cambia a seconda della composizione e della resistenza ed è conosciuto sin dall’antichità, tanto che già gli egizi ne facevano uso. Quando parliamo di cemento, per definizione, intendiamo un legante che, miscelato con l’acqua, diventa una pasta con capacità adesive e che si indurisce.
In commercio si trova sotto forma di polvere, chiamata anche clinker, che a contatto con acqua genera una reazione chimica con i granelli di pulviscolo, unendosi ad essa.
Con l’aggiunta di materiali aggreganti di diverse tipologie, dimensioni e caratteristiche, come ghiaia e ghiaietto, si forma ciò che viene chiamato calcestruzzo, mentre se la miscela è con un aggregato più fine, come la sabbia, prende il nome di malta di cemento.
Queste miscele possono essere più fluide o più compatte, a seconda delle percentuali dei componenti utilizzati: dopo aver scelto dunque il cemento da utilizzare, che per una recinzione può essere il più comune Portland, bisognerà preparare il calcestruzzo in modo tale che sia funzionale allo scopo di sorreggere la nostra recinzione. Vediamo come.
2. Preparazione del calcestruzzo: gli ingredienti e le proporzioni
Per ottenere una malta di cemento standard si uniscono al cemento: sabbia e acqua in proporzioni tali per cui per una parte di cemento ne sono richieste quattro di sabbia e una di acqua. Tuttavia, per fornire al palo della recinzione maggiore stabilità, si dovrà ricorrere all’utilizzo del calcestruzzo, che prevede l’impiego di inerti e, talvolta, anche di additivi.
Come visto sul mercato ci sono tantissime tipologie di cemento, ma quella idraulica normale (Portland) è la migliore per il fai da te e si presta molto bene per la realizzazione del calcestruzzo per recinzioni.
Per quanto riguarda l’acqua quella potabile va benissimo, ma si possono usare anche le acque di pozzo o di sorgenti, purché siano limpide, senza colore e non tendenti all’acido. Persino l’acqua di mare può venire impiegata ma, per via della presenza di cloruri, tende a diminuire il tempo di presa.
Sugli inerti ci si può orientare su magnetite o barite se vogliamo realizzare un calcestruzzo pesante, mentre le ghiaie di quarzo sono perfette per un calcestruzzo standard. Le ghiaie di cava vanno bene purché non contengano più del 3% di materiale finissimo, mentre dai pietrischi e le sabbie ottenuti mediante frantumazione si ottengono buoni calcestruzzi, salvo controllo del fattore di forma, perché le pietre irregolari possono essere un vero ostacolo quando si deve infilare il paletto nel cemento appena preparato: meglio dunque che le ghiaie, di qualunque tipologia, posseggano una forma tondeggiante, che non blocca l’immersione del palo nel calcestruzzo. Infine, per calcestruzzi particolarmente leggeri si può usare come inerte la pomice naturale.
Per una recinzione non sono sempre necessari, ma volendo si possono aggiungere all’impasto additivi acceleranti o ritardanti del tempo di presa, o che aumentano la produzione di calore, una condizione particolarmente utile quando si deve gettare con il gelo.
L’azione di tutti questi additivi dipende anche dalla natura chimica del cemento e va studiata di volta in volta anche talvolta per rendere il cemento più duraturo.
Come si impasta il calcestruzzo dopo aver deciso quali componenti usare?
Se devo recintare fai da te una piccola porzione di terreno, con pochi paletti, e devo preparare fino a 10 chili di cemento si può utilizzare un tranquillamente un secchio, versando al suo interno sia il cemento che la sabbia, mescolando con una cazzuola a secco e aggiungendo gradualmente l’acqua fino a quando l’impasto diventa omogeneo e privo di grumi. Aggiungendo poi inerti e additivi in proporzione, sempre continuando a mescolare per amalgamare bene l’impasto, se richiesto.
È sufficiente dover recintare un’abitazione, o un campo, che il secchiello diventa subito inadatto. Per produrre quantitativi di cemento superiori si può impastare a terra, su una superficie liscia e mescolando le parti secche con una pala e aggiungendo quindi l’acqua poco a poco continuando a mescolare. Si tratta già di un lavoro piuttosto impegnativo, che può essere ovviato con l’utilizzo di una betoniera, che però sovente non fa parte dell’attrezzatura di un hobbista e va affittata per lo scopo, incrementando i costi di posa.
In tutti questi casi l’obiettivo è quello di ottenere un impasto omogeneo e di consistenza pastosa, ossia né troppo duro né troppo liquido.
3. Posa del cemento: consigli e accorgimenti
Una volta preparato il calcestruzzo è necessario avviare la posa senza far trascorrere troppo tempo per realizzare i plinti. Per prima cosa bisognerà scavare una fossa profonda quanto basta, dentro alla quale andrà versato il calcestruzzo preparato.
Cinquanta centimetri di profondità possono essere sufficienti allo scopo, così come 25/30 centimetri per lato. A questo punto si verserà, direttamente da una betoniera o con l’ausilio del secchio, il calcestruzzo nel buco, ricavando un plinto. Se la consistenza del calcestruzzo sarà sufficientemente pastosa ce ne accorgeremo perché il paletto che andremo a posizionare, in bolla, al suo interno, non si muoverà. In caso contrario, quando il cemento inizierà la sua presa, sarà sufficiente regolare i pali manualmente. Ovviamente, tutto questo lavoro va ripetuto per ogni palo e per ogni saetta prevista nella nostra recinzione.
E’ abbastanza intuitivo che dalla scelta e dal reperimento dei materiali fino alla preparazione e alla posa, recintare con cemento sia piuttosto impegnativo anche per un hobbista esperto.
Ci sono però delle alternative assolutamente perfette che permettono di recintare senza tutta questa preparazione. Con i supporti per recinzioni Vortek, infatti, per recintare sul terreno non si cementa, ma si avvita: un metodo semplice e duraturo, che fornisce alla recinzione la stessa resistenza offerta dai plinti di cemento. Ci sono Vortek per tutte le esigenze, e a conti fatti non si risparmierà soltanto tempo ma anche denaro.